Borgo Don Bosco: "Amedeo VI il Conte Verde"

 
 
Amedeo VI conte di Savoia, detto il Conte Verde nacque a Chambery il 4 gennaio 1334. Figlio di Aimone, gli successe nel 1343 e fino al 1348 governò assistito da un consiglio di reggenza; nel 1355 sposò Bona di Borbone, figlia di Pietro I di Borbone e di Isabella di Valois, donna energica e capace, che resse lo stato durante la lunga serie di guerre che tennero il marito lontano dalla corte: impegnato dapprima a combattere i Turchi e i Bulgari (1366-67) in difesa del cugino Giovanni V Paleologo, imperatore d'Oriente, tornato in Italia si trovò a dover fronteggiare le mire espansionistiche dei Visconti. 
Nel 1371 Bernabò Visconti si impadronì di territori estensi che appartenevano, formalmente, alla Chiesa. Questo indusse papa Gregorio  XI a formare una lega cui aderirono anche l’imperatore Carlo IV e il Conte Verde, ostile al Visconti per le pretese avanzate sui marchesati di Saluzzo e del Monferrato e su Asti: Amedeo VI divenne il capitano generale della Lega per conto del pontefice, che si impegnò a fornirgli 600 lance e 10.000 fiorini d’oro.
Nel 1372 alla morte di Giovanni Paleologo, marchese del Monferrato, si aprì la spinosa questione della successione, cui aspiravano sia Amedeo di Savoia sia Visconti. A giugno l'esercito visconteo,  al comando di Francesco d'Este, Jacopo dal  Verme, Ambrogio Visconti, Ruggero Ranieri detto Cane, Ugolino da Saluzzo e John Hawkhood detto Giovanni Acuto, pose l'assedio ad Asti. 
Il Conte Verde, sostenuto dal Vescovo d’Asti Giovanni Malabaila, aveva provveduto a fortificare i luoghi più esposti dell’Astigiano; fiancheggiato dal Conte di Majorca, dal Conte di Ginevra e da Umberto e Oddone di Villars Amedeo VI venne in soccorso alla città e riuscì a liberare Asti dall'assedio, configgendo i viscontei dapprima sul fiume Tanaro e poi definitivamente sulla Versa.
Si narra che prima della battaglia Conte di Foix avesse donato al Conte Verde quattro levrieri: visto il successo conseguito, Amedeo VI decise che questi cani fossero stati di buon auspicio e che non dovessero più mancare alla sua corte.